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lunedì 29 dicembre 2014


GaBrecht
Metti una sera a cena con Giorgio Gaber (e Bertolt Brecht)
Racconti in musica
di e con
Marco Bellocchio

arrangiamenti al pianoforte
Antonio Torella

drammaturgia e regia
Marco Bellocchio

Arriviamo a questo spettacolo dopo una freddolosa passeggiata nel centro storico di Martina Franca, giungendo nell’accogliente cornice dell’ex ospedaletto che ha ospitato Manufacta, la mostra mercato che da qualche anno accoglie la creatività di giovani talenti “artigiani” che producono pezzi unici e rigorosamente fatti a mano.
Nonostante la rigida temperatura il pubblico ha assistito alla perfomance teatrale del giovane attore martinese Marco Bellocchio. Se si digita il suo nome e il suo cognome su un computer o più semplicemente nella nostra memoria siamo di fronte ad un adulto e straordinario regista che porta alto il nome del cinema italiano.
Domenica 28 dicembre invece, abbiamo incontrato in scena un giovanissimo e, ancora per poco, anonimo attore rimanendo incantati e piacevolmente stupiti. GaBrecht guarda con profondo rispetto al grande Giorgio Gaber ed altri autori fra cui il grande Kurt Weill, strizzando l’occhio alla straniante impostazione teatrale brechtiana. Un attore che entra ed esce dal suo ruolo di hypocrites, nella accezione più nobile della parola, coadiuvato dalla presenza immancabile della musica o, per meglio definirla, della canzone.
Marco Bellocchio entusiasma quella parte di pubblico educato e silenzioso attraverso la sua arte, la sua preparazione soprattutto e il suo indiscutibile talento, supportato dall'efficacissimo pianista Antonio Torella. L’attore martinese con un’innata (e auspichiamo duratura) “umiltà” scenica, con pirotecnica maestrìa ha condotto in solitaria tutto il suo spettacolo le cui canzoni, appunto, si sono intervallate a momenti di intensa drammaturgia composta dallo stesso Bellocchio. “In bilico, come un funambolo in equilibrio su una fune”, così come dovrebbe essere l’equilibrio instabile dell’attore, sarà per i suoi studi, sarà per il suo innato talento siamo di fronte ad uno di quei casi di cui si parlerà molto negli anni a venire. Tuttavia, qualora questo non dovesse accadere incitiamo il buon Marco a proseguire, che di questi talenti in giro ce ne sono pochi. Una giovane e piacevole lezione di teatro. Quello vero. Ad maiora. Applausi a scena aperta, con un bis. Sipario!

Buona Scena!

Carlo Dilonardo

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