L’ISOLA DEGLI sCHIAVI
da Marivaux
con
con Ester Cantoni, Patrizia Grossi, Marco Cavallaro,
Giuseppe Renzo, Cristina Golotta
Musiche originali Bruno Ilariuzzi | Scene e costumi
Clara Surro
Movimenti coreografici Andrea Spina
Movimenti coreografici Andrea Spina
Regia Ester Cantoni
Teatro San Paolo, Roma – fino al 9 giugno
Finalmente
aria di compagnia stabile, con tutto ciò che di umanamente positivo può
portare, si respira in questo grazioso teatro della capitale. Abbiamo più volte
riportato le nostre riflessioni sulle produzioni de La Compagnia dei Borghi e
siamo sempre più convinti che la realtà teatrale messa in piedi da Ester
Cantoni riflette inevitabilmente l’entusiasmo e la professionalità della
regista e direttrice artistica.
Il teatro San Paolo diventa magicamente la “casa” di
questa compagnia e gli spettatori sanno di assistere - privilegiati invitati - ad
uno spettacolo che non li deluderà. Ancora una volta, infatti, la scelta
drammaturgica, stilistica e registica della Cantoni risulta vincente. Pur
apparentemente semplice, la drammaturgia di Marivaux riflette inesorabilmente
una cultura, quella francese del Settecento, che Ester Cantoni riesce a portare
in scena in maniera perfetta senza tradire la scrittura del commediografo. Non si dimentichi che il parallelo precedente è
la messa in scena di Giorgio Strehler del 1994. Pur non volendo rapportare le
due produzioni, non fosse altro per la disponibilità di mezzi e risorse
economiche, la Compagnia dei Borghi riesce appieno nella rappresentazione. Ai
quattro consolidati ottimi attori, Ester Cantoni, Patrizia Grossi, Giuseppe
Renzo e Cristina Golotta si aggiunge il contributo prezioso dell’ottimo e
funambolico Marco Cavallaro.
La
storia è ben nota: una coppia di padroni Ificrate ed Eufrosina, e dei loro
rispettivi servi, Arlecchino e Cleantina, scampati miracolosamente a un
naufragio si ritrovano su un‘isola con regole alquanto bizzarre: l’ordine delle
classi sociali è invertito, sono i servi a comandare ed i padroni ad obbedire. L’inversione
dei ruoli riesce e il geniale e lungimirante meccanismo drammaturgico di
Marivaux non viene minimamente intaccato.
L’aspetto prettamente spettacolare è supportato anche da musiche e canto dal vivo che
ovviamente rendono ancora più frizzante, se ce ne fosse bisogno, la messa in
scena.
Il
nostro plauso al di là dello spettacolo, pur meritevole e pregevole, va al
lavoro, al coraggio, al fervore e alla passione di questa nostra compagnia alla
quale auguriamo ogni bene.
Buona Scena!
Carlo Dilonardo
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