lA TORRE D’AVORIO
di Ronald Harwood
traduzione di Masolino d’Amico
con
traduzione di Masolino d’Amico
con
LUCA ZINGARETTI E MASSIMO DE FRANCOVICH
Peppino Mazzotta
Gianluigi Fogacci, Elena Arvigo, Caterina Gramaglia
Gianluigi Fogacci, Elena Arvigo, Caterina Gramaglia
scene
Andrè Benaim | costumi Chiara Ferrantini | luci
Pasquale Mari
Produzione
Zocotoco / Teatro Eliseo
regia Luca Zingaretti
Lo spettacolo assume i tratti di quella “stanza della tortura” con cui Giovanni Macchia aveva giustamente definito il Così è (se vi pare). Nello spettacolo infatti, l’imponente scenografia rinchiude tutti i protagonisti della vicenda. Il funzionario americano vive all’interno delle sue (presunte) certezze, il maestro invece vive imprigionato dentro le proprie. La guerra che si scatena tra i due è riflesso di un periodo storico molto particolare, in cui i rapporti tra America e Germania sono mantenuti da un regolamento di conti dovuto alla ventata di democrazia che gli statunitensi e gli inglesi hanno portato nei paesi in cui le dittatura avevano preso il sopravvento. Questo rapporto viene esplicato e rappresentato da Zingaretti in maniera eccellente coadiuvato da un cast di ottimi attori, primo fra tutti il veterano Massimo De Francovich che interpreta in maniera emozionante il direttore d’orchestra protagonista della storia.
Trattandosi
di un fatto realmente accaduto e, soprattutto, essendo “il processo” ancora
aperto sulle reali intenzioni di Furtwängler, sia l’autore del testo che il
regista riescono a tenersi distanti da conclusioni personali sulla vicenda.
Al
regista Luca Zingaretti vanno i meriti di una direzione scenica realizzata con
grande maestrìa e precisione.
Spettacolo
vivamente consigliato.
Buona
Scena!
Carlo
Dilonardo
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