più di 10.000 lettori hanno scelto LE GRANDI DIONISIE...

domenica 20 gennaio 2013


mADEMOISELLE PAPILLON
di Stefano Benni

con
Manuela Bisanti, Giampaolo Filauro, Elena Mazza, Andrea Zanacchi

Regia Giovanni Carta

Teatro Agorà – Roma
fino al 27 gennaio

Superfluo descrivere quanto accade nel meraviglioso mondo dell’ingenua Rose, in quanto il lavoro di Stefano Benni è uno dei testi più rappresentati sulle scene. Nella versione realizzata al Teatro Agorà di Roma dalla Compagnia Velluto Rosso all’apertura del sipario c’è già un dato significativo da dover evidenziare. La scenografia. Un palco nudo, in cui vive l’essenziale: infatti, pur privandolo dei più imponenti classici quintaggi, gli scenografi realizzano un mondo, come quello in cui vive la protagonista, meravigliosamente ridotto al minimo, talvolta onirico, ma nello stesso tempo vero e reale. Questo ambiente naturale e bucolico in cui vive la sognatrice Rose, molto ben interpretata da Manuela Bisanti, accoglie una storia che si divide tra sogno e realtà, in cui il regista, Giovanni Carta, con un buon gioco di luci riesce a catapultare gli spettatori non solo nei sogni della fanciulla, ma direttamente nella sua mente: una mente ingenua, ancora infantile ma che ad un tratto “sogna” un mondo negativo che si muove a sua insaputa, in cui regnano corruzione, menzogna e depravazione. Una nota a proposito di questo aspetto va fatta all’ottima messinscena del personaggio di Marie Luise che ne fa l’attrice Elena Mazza. Il suo personaggio, diventa appunto depravato, viscido, a tratti difficile da rappresentare; ed invece ne esce una figura ben creata ed orchestrata all’interno dell’universo così fanciullesco del “broccolo” Rose.
Uno spettacolo realizzato interamente da giovani con una buona preparazione che, certamente, poggia anche su una direzione seria e impegnata come quella a cui abbiamo avuto modo di assistere. 

Veniamo alle nostre note polemiche che spesso hanno diviso i nostri lettori. Noi di LeGrandiDionisie siamo troppo onesti, è vero e questo non sempre è un bene…
Si dice che al teatro la gente non va più. E allora, visti ed osservati alcuni spettatori di ieri sera, siamo felici! Se il pubblico si deve recare al teatro come se fosse in un giardino pubblico o come all’interno del peggior chioschetto di periferia meglio che se ne stia a casa. Il teatro è un luogo sacro. Lo capiscano. Quei giovani, quegli attori, quel regista, lo staff di questo spettacolo ha duramente lavorato. Lo sappiano certi signori che di partite e risultati se ne può parlare anche fuori. Non c’è nulla da fare: mancheranno pure attori bravi, mancheranno pure registi preparati, ma signori impariamo anche ad esser spettatori…

Al di là di questa nostra sia pur oggettiva considerazione, vogliamo nuovamente ribadire la cura e il notevole impegno percepito attraverso questo spettacolo con un cast di bravi attori.
In scena fino al 27 gennaio.  

Buona scena!
Carlo Dilonardo

Nessun commento:

Posta un commento