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mercoledì 6 giugno 2012


Sogno di una notte di mezza estate
di William Shakespeare
 regia di Valter Malosti
musiche originali Bruno De Franceschi; cura del movimento Alessio Maria Romano;
suono di G.U.P. Alcaro, costumi Federica Genovesi; assistente alla regia Elena Serra.
con gli attori neodiplomati della Scuola del Teatro Stabile di Torino
Camilla Alisetta, Anna Charlotte Barbera, Mauro Bernardi, Giorgia Cipolla, Michele Costabile, Roberta Lanave, Leonardo Lidi, Francesca Mària, Christian Mariotti La Rosa, Serena Marziale, Danilo Ottaviani, Alba Maria Porto, Matteo Prosperi, Rocco Rizzo, Camilla Sandri, Alice Spisa, Jacopo Squizzato, Giacomo Troianiello, Annamaria Troisi.

Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Torino, Teatro Cavallerizza Reale, fino al 10 Giugno

Torino diviene la città shakespeariana teatrale italiana del momento. Il pubblico della città, oltre che ammirare lo spettrale Macbeth di De Rosa, potrà tuffarsi in uno spiazzante Sogno di una notte di mezza estate, spettacolo impetuoso e dalle notevoli sorprese, come d'altro canto poteva riservare Valter Malosti. Un testo che si presta quasi perfettamente allo stile di ricerca che contraddistingue il regista piemontese, e soprattutto a una bella e affiatata compagnia di giovani attori, i neodiplomati della scuola del teatro stabile diretta dallo stesso Malosti. Lo spazio vuoto della Cavallerizza Reale si adorna dei giovani intepreti dagli stravaganti costumi kitch di Federica Genovesi, soli in scena a richiamare una curiosa onirica atmosfera del bosco incantato di Shakespeare tramite l' accompagnamento dal vivo al pianoforte della musica sofisticata, onirica e scoppiettante al tempo stesso di Bruno De Franceschi che per tutto il tempo segue le peripezie dei personaggi e la cui azione per la maggior parte del tempo è dettata dal verso tramutato in canto.
In linea con il suo spiccato interesse per la musica che può costituire la messa in scena in teatro, Malosti ricava dalla commedia una favola musicale che traccia gli aspetti più “caldi” del testo, dalle meravigliose e ambigue sfumature i cui suoni incidono sui mondi contrapposti e messi a confronto, quello dei mortali e quello delle fate. Da sottolineare la fragilità e l'instancabile ricerca di Elena ed Ermia che lasciano nello spettatore, le coinvolgenti e brave Roberta Laneve e Annamaria Troisi ad ogni qual volta perdono di vista i loro innamorati Lisandro e Demetrio (Mauro Bernardi e Michele Costabile). Nulla a che vedere con Oberon e Titania, entrambi tenebrosi e austeri nel loro abbigliamento di cuoio aderente con tanto di zeppe: Oberon dalla voce tenuta e forte di Jacopo Squizzato. La regina delle fate a differenza del suo signore,  traboccante di desiderio come si constata dalla ricca presenza di Alice Spisa, abbandonata come a un rito orgiastico assieme alla ciliegina sulla torta, il suo paggetto indiano d'indubbio sesso (il divertente Rocco Rizzo) e alle sue fate. Queste ultime (le simpatiche Giorgia Cipolla, Anna Charlotte Barbera, Francesca Mària e Serena Marziale) come uscite da un fumetto di Milo Manara, girovagando su dei pattini rimpiono d'eros stuzzicante la sala con le loro belle voci mentre ne commettono delle belle, ma mai quanto Puck, figura per eccellenza, come da testo, che si presta alla trasformazione pur di donare piacere, e che vede in Danilo Ottaviani un buon interprete. “Chicche” di spiccato humor vengono date dagli artigiani che danno ovviamente il meglio di loro nella parte finale dello spettacolo Piramo e Tisbe: Giacomo Troianiello, Matteo Prosperi, Camilla Alisetta, Leonardo Lini, Rocco Rizzo. Molto bravi anche Camilla Sandri (Ippolita), Christian La Rosa (Egeo) e Alba Porto (la fata cui spetta di aprire e chiudere le danze dell'opera). Per un teatro più “fresco”, ecco uno spettacolo più che dignitoso che fa capo alla creatività e a giovani promettenti leve in un bizarro quanto entusiamante gioco tra narrazione e simbolismo, laddove è possibile anche notare un vero omaggio a The Rocky Horror Picture Show.

Buona scena!Mauro Sole



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